martedì 13 aprile 2010

Acqua, un bene che deve rimanere pubblico.





E` stata approvata una legge che permetterà ad aziende private, di norma multinazionali, di gestire il sistema di distribuzione dell'acqua pubblica.

Perchè questo non va bene ?
Non va bene in quanto se un privato entra nella gestione dell'acqua, egli avrà come unico e reale suo obbiettivo di fare profitto in modo da soddisfare i propri azionisti, non ascoltando le reali esigenze della popolazione, la quale nei migliori dei casi si troverà le bollette dell'acqua aumentate a dismisura.

Ma già adesso vi sono egstioni miste (vedi ETRA) pubblico/privato, cosa cambia ?
Già ora vi sono degli operatori misti pubblico/privato che operano nella distribuzione dell'acqua, ma la parte pubblica, nel momento in cui entrerà in vigore la legge, dovrà ridursi al massimo del 30%, quindi una percentuale veramente esigua.

Cosa possiamo fare per impedire ciò?
1) Sensibilizzare la popolazione al problema, riportando i molti esempi di grandi città come Parigi e normali comuni come Aprilia (ma gli esempi sono molti in italia e nel mondo), paesi in cui si è sperimentato per anni la gestione privata e ora si è tornati alla gestione pubblica in quanto nulla è migliorato se non i guadagni delle multinazionali a discapito dei cittadini.

2) A partire dal 24 Aprile 2010 partirà una campagna referendaria promossa dal "Forum Italiano dei movimenti per l'acqua" per abrogare tre leggi riguardanti la gestione dell'acqua in modo da impedirne la privatizzazione, aprire la strada alla ripublicizzazione e quindi impedirne il profitto. Sarà opportuno quindi seguire il sito del Forum per cercare dove poter apporre la propria firma.

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