martedì 13 ottobre 2009

Costituzione - 1, 2, 3, 4


Costituzione Italiana

Ho deciso di leggere per bene gli articoli della costituzione italiana e quindiriportarla a pezzi sul mio Blog con i commenti di chi ne capisce sicuramente più di me di legge.

Oggi riporterò i primi quattro articoli che fanno parte dei principi fondamentali su cui si basa la costituzione.
Più sotto riportò l'Incipit di un discorso tenuto il 26 Gennaio 1955 A Milano da Pietro Calamandrei, il quale partecipò alla redazione della costituzione italiana.Questo pezzo riesumato in Internet è veramente illuminante per un aiuto al compelto assorbimento di questi primi articolo, vi consiglio di leggerlo non essendo nemmeno particolarmente lungo.

Art. 1
L'ltalia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.



Il 26 gennaio 1955, a Milano, Piero Calamandrei incontrò gli studenti e parlò loro della
Costituzione: la spiegazione del legame tra l’articolo 34, l’art. 3 e l’art. 1 fu l’incipit del suo
discorso. Ripercorrendo la relazione che unisce tra loro i tre articoli, è possibile rintracciare il senso profondo che sostenne la scelta fatta dai padri costituenti di indicare, nel primo articolo della Costituzione, il lavoro come primo principio fondamentale e fondante la Repubblica democratica italiana.

Calamandrei disse: «L’art. 34 dice: «I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto diraggiungere i gradi piú alti degli studi». Eh! E se non hanno mezzi? Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il piú importante di tutta la costituzione, il piú impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi.
Dice cosí: «É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. primo – «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro» – corrisponderà alla realtà.

Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto un’uguaglianza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.»

Dalle parole di Calamandrei emerge che il lavoro, la garanzia del lavoro, le condizioni di lavoro, la retribuzione del lavoro diventano il criterio con cui misurare l’uguaglianza di fatto degli uomini, quindi la democrazia o l’assenza di democrazia nella Repubblica.

Una Repubblica democratica fondata sul lavoro deve quindi assicurare a tutti la possibilità di
lavorare, perché tutti i lavoratori non una parte, non quelli che fanno solo alcuni lavori devono
essere nelle condizioni materiali e spirituali di contribuire all’organizzazione della vita politica,
economica e sociale del Paese; in più e questo è indicato da Calamandrei come il principio più
importante di tutta la Costituzione è compito della Repubblica eliminare gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini perché tutti i lavoratori siano partecipi del processo di costruzione dello Stato.
Questo significa che la mancanza del lavoro, l’esclusione dall’accesso al lavoro sono segni di mancanza di libertà e di uguaglianza e che è dovere della Repubblica offrire agli uomini privi di mezzi le risorse per studiare e lavorare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo sito mi è servito molto per la verifca sui primi 4 articoli della costituzione.........