Spero che l'indagine appuri la sua estraneità ai fatti, per ora anch'egli rilancia l'accusa di discredito fatta da ignoti a fini politici.
INCHIESTA CAVE Sull’avviso di garanzia ricevuto nell’inchiesta per le mazzette sull’attività estrattiva, il sindaco di Tezze sul Brenta rigetta le accuse |
Lago: «Indagato per corruzione? Cado dalle nuvole» |
«Forse la magistratura si riferisce a un sito in località Basse. Ma io non firmai nulla, la competenza era della Regione» |
Venerdì 15 Maggio 2009, |
Tezze sul Brenta Sull’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura della Repubblica di Vicenza, con l’ipotesi di corruzione, il sindaco di Tezze sul Brenta, Luciano Lago, cade letteralmente dalle nuvole. Come si è scritto in questi giorni, dopo l’arresto per concussione del funzionario dell’Ufficio cave della Provincia, Angelo Canalia, gli inquirenti hanno sviluppato le indagini sul settore, in particolare cercando di individuare altre, presunte tangenti offerte o pretese per snellire le pratiche di autorizzazione degli scavi, e hanno indagato altre sei persone. Si tratta del dirigente del Dipartimento miniere della Regione Veneto, Erardo Garro, dell’ex referente del medesimo servizio per la provincia di Vicenza, Andrea Turetta, del sindaco di Tezze e di tre imprenditori. L’ipotesi d’accusa è corruzione. Da Garro e Turetta le Fiamme gialle hanno effettuato delle perquisizioni. «A me, martedì, hanno solo portato l’avviso - ha riferito ieri pomeriggio Luciano Lago - confesso che sulle prime non ci ho badato, ho pensato fosse uno dei tanti esposti che riguardano il Comune. Poi ho visto che era nominata la corruzione ed era indicata una pratica del 2003 e mi sono consultato col mio assessore all’urbanistica e con l’avvocato Battaglini. Abbiamo ricostruito che il provvedimento potrebbe essere legato a una richiesta di ampliamento di una vecchia cava in località Basse, presentata dalla ditta Seganfreddo di Pozzoleone. Posto che il ’problema’ sia questo, diciamo subito che la materia cave è di competenza della Regione. Il Comune non autorizza niente, al massimo dà dei pareri, non vincolanti. E comunque l’atto è firmato dal funzionario, non dal sindaco. Nello specifico noi nel 2003 formulammo parere positivo a patto che l’impresa, che era già titolare di una concessione in loco fin dal ’90, ripulisse e sistemasse tutta l’area, che era semiabbandonata. Sarebbe stato un intervento a favore della comunità. Dopodichè non abbiamo sentito più nulla, nè dall’azienda nè dalla Regione; il sito è ancora nelle condizioni di 5 anni fa». E in questo lustro non è che c’è scappata qualche mazzetta? «Ma sta scherzando?» Ma allora com’è finito nell’inchiesta? L’hanno avvertita se e quando sarà interrogato? «Non so come sono finito nell’inchiesta; anche per il ragionamento che le ho fatto prima ritengo si tratti di un equivoco. Se poi invece qualcuno ha voluto screditare il nome mio o delle persone che mi sono vicine a ridosso delle elezioni, si prepari a pagare pesanti conseguenze. Non mi hanno detto se sarò convocato. Io comunque sono pronto, non ho niente da nascondere». Conosce Turetta e Canalia? «Turetta l’ho visto qualche volta in Regione - conclude Lago -. Canalia non lo conosco a meno che non l’abbia incontrato in qualche dibattito in Altopiano». Bruno Cera |
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