sabato 16 maggio 2009

Appello per l'urbanistica a Tezze

E` palese che per la morte di Chiara ci sono state delle responsabilità da parte dei primi dipendenti confinanti con l'incrocio ... il fatto che non si siano capiti o che ora si lancino strali per scrollarsi di dosso le loro colpe non riporterà in vita la persona che ha dovuto pagare con la vita affinchè il problema venisse alla luce. Quindi mi associo all'appello del comitato "Un sorriso per Chiara" che chiede ancora una volta di mettere in sicurezaa (vera) quell'incrocio, anzi estenderei al cosa agli altri incroci che Tezze ha e che sembra stiano aspettando una vittima al fine di spostare l'attenzioen pubblica su di loro.

Giornale di Vicenza

TEZZE. L’appello

«Si sistemi l’incrocio dov’è morta Chiara»

  • Sabato 16 Maggio 2009

Il comitato "Un sorriso per Chiara", guidato da Enrico Piotto e Manuela Marzola, è tornato a farsi vivo per chiedere che venga messo in sicurezza l'incrocio fra va Mottinello e la statale 47, ai confini fra Tezze e Cittadella. Il gruppo, composto da giovani, sollecita interventi in uno dei punti più pericolosi nella viabilità fra Bassanese e Alta Padovana, al fine di evitare altre tragedie. L'invito ad affrontare il problema e a risolverlo è stato inviato al prefetto di Vicenza, a quello di Padova, al sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, al collega di Tezze Luciano Lago ed al sindaco di Rosà Manuela Lanzarin come parlamentare e referente per i problemi del Bassanese. «A distanza di quattro mesi dal grave incidente stradale che ha causato la morte della ventunenne Chiara Salvaneschi, notiamo con amarezza - si legge nella lettera - che ben poco è stato fatto per risolvere i problemi di questo incrocio pericolosissimo. I nostri appelli ai sindaci dei due centri interessati finora sono rimasti inascoltati. Ci rivolgiamo alle autorità per chiedere che venga risolto un grave problema di sicurezza stradale e per evitare che altre persone perdano la vita. Intendiamo così rendere omaggio ad una persona a noi tutti cara».M.B.

Valerio Lago: nessuna aderenza con l'amministrazioen uscente ... e il fratello Mauro ... antagonista (?) per il primo posto da dipendente ?

Gazzettino

TEZZE SUL BRENTA Il candidato di Lega Nord Forza Tezze ha presentato la sua lista. «Siamo gli unici a non avere aderenze con l’amministrazione uscente»

Valerio Lago: «Farò il sindaco a tempo pieno»

Sicurezza, viabilità, famiglia e sociale i punti forti del programma dell’alleanza leghista-forzista

Sabato 16 Maggio 2009

Tezze sul Brenta
È stata presentata la lista “Lega Nord Liga Veneta e Forza Tezze” che ha come candidato sindaco Valerio Lago.
Il suo nome è stato deciso dalla locale sezione della Lega e da Mara Bizzotto, consigliere regionale e segretaria della Lega bassanese. A sostegno di Valerio Lago c’è anche la lista civica “Forza Tezze” che schiera una buona parte dell’uscente gruppo di opposizione “Uniti per Tezze” capeggiato dai consiglieri comunali Luigi Pellanda, Antonio Dal Moro e Giampietro Visentin. Tra i promotori della lista c’è anche Tiziano Sartore, ex coordinatore locale di Forza Italia sino al 2007.
“Mentre l’ex maggioranza di Luciano Lago – spiega il candidato sindaco – si è frantumata in tre liste, in lotta tra loro, noi abbiamo saputo aggregare le opposizioni che cinque anni fa ottennero il 54% dei voti. La nostra è l’unica lista che non ha ‘aderenze’ con la passata amministrazione ed è l’unica in grado di garantire quel rinnovamento e quel cambiamento di cui i nostri cittadini hanno bisogno. Le altre tre liste sono una diretta emanazione della maggioranza uscente e dunque tutte responsabili del fallimento degli ultimi 10 anni”.
Valerio Lago, 45 anni, due figli, artigiano, è consigliere comunale della Lega dal 2004 e consigliere provinciale dal 2007. A Vicenza è componente di alcune commissioni che si interessano di viabilità, urbanistica, attività produttive ed ambiente.
“Non mi sono proposto io – aggiunge Valerio Lago – è stato il gruppo a condizionarmi. Ho accettato solo perché sono attorniato da gente onesta e competente Se sarò eletto farò il sindaco a tempo pieno e le cose a Tezze miglioreranno per tutti”.
“I nostri punti cardini – conclude Luigi Pellanda - sono la sicurezza, la viabilità, la famiglia e il sociale. Saremo attenti alle esigenze di tutti”.
“Per realizzare il nostro programma – ha assicurato Mara Bizzotto – avremo l’appoggio della Provincia, della Regione e dello Stato”.
Ecco gli altri candidati: Stefano Andriolo, Antonio Ambrosi, Pierluigi Basso, Mariano Bizzotto, Romina Cerantola, Ottorino Gneo, Graziano Gnoato, Giulio Marchetti, Elisa Marchiorello, Mirko Migliorini, Modesto Poggiana, Gianpietro Polo, Martina Savio, Bruno Stocco, Michele Zanon, Giuseppe Zonta.
Pio Brotto

venerdì 15 maggio 2009

Il primo dipendente replica alle accuse di Mazzette!

Sul Gazzettino oggi si legge la replica del nosro attuale (fino a giugno) primo dipendente, il quale si dice estraneo ai fatti.
Spero che l'indagine appuri la sua estraneità ai fatti, per ora anch'egli rilancia l'accusa di discredito fatta da ignoti a fini politici.

INCHIESTA CAVE Sull’avviso di garanzia ricevuto nell’inchiesta per le mazzette sull’attività estrattiva, il sindaco di Tezze sul Brenta rigetta le accuse
Lago: «Indagato per corruzione? Cado dalle nuvole»
«Forse la magistratura si riferisce a un sito in località Basse. Ma io non firmai nulla, la competenza era della Regione»

Venerdì 15 Maggio 2009,
Tezze sul Brenta
Sull’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura della Repubblica di Vicenza, con l’ipotesi di corruzione, il sindaco di Tezze sul Brenta, Luciano Lago, cade letteralmente dalle nuvole.
Come si è scritto in questi giorni, dopo l’arresto per concussione del funzionario dell’Ufficio cave della Provincia, Angelo Canalia, gli inquirenti hanno sviluppato le indagini sul settore, in particolare cercando di individuare altre, presunte tangenti offerte o pretese per snellire le pratiche di autorizzazione degli scavi, e hanno indagato altre sei persone. Si tratta del dirigente del Dipartimento miniere della Regione Veneto, Erardo Garro, dell’ex referente del medesimo servizio per la provincia di Vicenza, Andrea Turetta, del sindaco di Tezze e di tre imprenditori. L’ipotesi d’accusa è corruzione. Da Garro e Turetta le Fiamme gialle hanno effettuato delle perquisizioni.
«A me, martedì, hanno solo portato l’avviso - ha riferito ieri pomeriggio Luciano Lago - confesso che sulle prime non ci ho badato, ho pensato fosse uno dei tanti esposti che riguardano il Comune. Poi ho visto che era nominata la corruzione ed era indicata una pratica del 2003 e mi sono consultato col mio assessore all’urbanistica e con l’avvocato Battaglini. Abbiamo ricostruito che il provvedimento potrebbe essere legato a una richiesta di ampliamento di una vecchia cava in località Basse, presentata dalla ditta Seganfreddo di Pozzoleone. Posto che il ’problema’ sia questo, diciamo subito che la materia cave è di competenza della Regione. Il Comune non autorizza niente, al massimo dà dei pareri, non vincolanti. E comunque l’atto è firmato dal funzionario, non dal sindaco. Nello specifico noi nel 2003 formulammo parere positivo a patto che l’impresa, che era già titolare di una concessione in loco fin dal ’90, ripulisse e sistemasse tutta l’area, che era semiabbandonata. Sarebbe stato un intervento a favore della comunità. Dopodichè non abbiamo sentito più nulla, nè dall’azienda nè dalla Regione; il sito è ancora nelle condizioni di 5 anni fa».
E in questo lustro non è che c’è scappata qualche mazzetta?
«Ma sta scherzando?»
Ma allora com’è finito nell’inchiesta? L’hanno avvertita se e quando sarà interrogato?
«Non so come sono finito nell’inchiesta; anche per il ragionamento che le ho fatto prima ritengo si tratti di un equivoco. Se poi invece qualcuno ha voluto screditare il nome mio o delle persone che mi sono vicine a ridosso delle elezioni, si prepari a pagare pesanti conseguenze. Non mi hanno detto se sarò convocato. Io comunque sono pronto, non ho niente da nascondere».
Conosce Turetta e Canalia?
«Turetta l’ho visto qualche volta in Regione - conclude Lago -. Canalia non lo conosco a meno che non l’abbia incontrato in qualche dibattito in Altopiano».
Bruno Cera

giovedì 14 maggio 2009

Mazzette a Tezze ?

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/14-maggio-2009/mazzette-l-inchiesta-si-allarga-perquisito-l-ufficio-cave-regionale--1501353640850.shtml


la giustizia i casi

Mazzette, l’inchiesta si allarga. Perquisito l’ufficio cave regionale

Altri 6 indagati dopo Canalia: c'è anche il primo dirigente dell’ente pubblico veneto. Nei guai il responsabile provinciale di Vicenza, il sindaco di Tezze e 3 imprenditori

Si allarga l'inchiesta vicentina sulle cave

Si allarga l'inchiesta vicentina sulle cave

VICENZA – Si allarga l’in­chiesta della procura di Vicen­za sulle presunte tangenti in­tascate per favorire e snellire le pratiche per le autorizzazio­ni agli scavi. Sono scattate le perquisizioni anche nell’uffi­cio cave della Regione. Dopo l’arresto per concussione del funzionario dell’ufficio cave della Provincia di Vicenza An­gelo Canalia, ci sono altre sei persone indagate dalla procu­ra con l’ipotesi d’accusa di corruzione. Tra questi un funzionario della Regione, il responsabile ufficio cave della Provincia, un sindaco e tre imprendito­ri. Sul registro degli indagati è finito Erardo Garro, dirigen­te padovano del servizio Cave e Miniere della Regione Vene­to.

L'indagine sulle cave è condotta dalla guardia di finanza
L'indagine sulle cave è condotta dalla guardia di finanza
Le fiamme gialle hanno perquisito l’ufficio della Re­gione alla ricerca di ulteriori prove relative alle accuse. Il blitz è scattato anche nel­l’abitazione e nell’ufficio di Andrea Turetta, sollevato qualche tempo fa dall’incari­co in Provincia. Anche a lui è stato consegnato l’avviso di garanzia. E’ di corruzione l’ipotesi d’accusa anche per il sindaco uscente (e non rican­didabile perché al termine del secondo mandato) del Co­mune di Tezze sul Brenta, Lu­ciano Lago. Resta abbottona­to il sostituto procuratore Marco Peraro che, assieme al procuratore capo Ivano Nel­son Salvarani, sta coordinan­do le indagini. Nessuna indi­screzione nemmeno dalla guardia di finanza, che sulla vicenda non ha lasciato trape­lare alcuna informazione. Si tratta esclusivamente di un ipotesi d’accusa per ades­so. Solo le ulteriori indagini, ancora in corso, potranno sta­bilire se davvero vi siano del­le responsabilità a carico del­le persone sui cui la procura vicentina sta indagando.

Gli uomini della polizia tributa­ria stanno scandagliando i do­cumenti e i computer seque­strati a Palazzo Folco, dove ha sede l’ufficio cave della Provincia berica, alla ricerca delle autorizzazioni rilasciate agli imprenditori delle cave. Gli inquirenti intendono rico­struire il giro di mazzette che sta mettendo in subbuglio Re­gione ed enti locali. Ma gli accertamenti non so­no finiti e non è escluso che nei prossimi giorni possano saltare fuori nuovi nomi di persone che potrebbero esse­re, a vario titolo, coinvolte in quella che si sta trasforman­do in una maxi - inchiesta sul business delle cave, partico­larmente radicato e florido nel Vicentino. Una svolta rile­vante quella a cui si è arrivati in questi giorni, ma non è escluso che gli accertamenti tecnici sul materiale informa­tico, unitamente alle dichiara­zioni rese da una decina di im­prenditori sentiti nel merito dalla guardia di finanza nel­l’ultimo periodo su richiesta della procura, possano porta­re a ulteriori sviluppi.

L’inchiesta era iniziata quando le fiamme gialle, a se­guito di una serie di accerta­menti tecnico – ambientali, avevano pizzicato il geome­tra Angelo Canalia, funziona­rio dell’ufficio cave di Palazzo Folco, intascare una mazzetta da 5 mila euro da Paolo Col­po, imprenditore di Sarcedo, per velocizzare le pratiche per gli scavi ad Asiago. Inuti­le il tentativo di fuga di Cana­lia all’alt imposto dai finanzie­ri che lo aspettavano al varco. Le fiamme gialle gli avevano trovato la busta contenete il danaro ricevuto. La scorsa set­timana la Finanza aveva se­questrato a Canalia libretti di deposito, conti correnti e tito­li per 510 mila euro che, som­mati ai primi 40 mila euro già sequestrati, portano a 550 mi­la euro l’ammontare del se­questro. Si tratta di disponibi­lità finanziarie ritenute frutto delle tangenti che Canalia ha intascato negli anni tra il 2000 e il 2006, secondo l’ipo­tesi dell’accusa. L’inchiesta, dopo l’arresto per concussione del geome­tra di Lusiana, mirava pro­prio a stabilire se ci fossero al­tri coinvolti (dipendenti della Provincia o imprenditori compiacenti). Canalia, licen­ziato dalla Provincia a segui­to dell’arresto convalidato dal gip Stefano Furlani, si era difeso dall’accusa dicendo che gli episodi non erano sta­ti così frequenti asserendo che si trattava di doni. Intan­to il Tribunale del riesame di Venezia valuterà la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato della difesa Mar­co Dal Ben.

Romina Varotto
14 maggio 2009

domenica 3 maggio 2009

Romanzo domenicale: Il cacciatore di amianto. (mo me so rotto li ....)


Il tempo mite degli ultimi giorni di marzo invitava Tommaso (di cui abbiamo una foto) ad andare a fare delle corsette di prima mattina,
nonostante il suo fisico tradisse il fatto che fosse un amante del buon cibo.
Il tragitto che decise di fare attraversava 2 comuni della zona in cui vive, il comune di ATTENTO e il comune RAFFAZZONE.
Durante uno di questi giretti, mentre attraversav il comune di ATTENTO vide delle lastre ondulate color grigio topo tutte rotte e vecchie abbandonate nei pressi di un canale artificiale che serve all'irrigazione dei campi (rogge) ... non ci voleva credere ... quello era Eternit ... il materiale che ha fatto una strage di persone con le sue microfibre pericolosissime.
Tommaso, non appena a casa, invia immediatamente una mail all'attezione del primo dipendente e all'ufficio relazioni con il pubblico del comune di ATTENTO, il pomeriggio stesso riceve una risposta in cui si chiedono maggiori delucidazioni circa il luogo del ritrovamento.
Tommaso si munisce di macchinetta fotografica e di Google, quindi invia al comune di ATTENTO le foto dell'Eternit e la posizione vista dal satellite del luogo del ritrovamento. Dopo una mail di conferma di avvenuta allerta della squadra speciale addetta alla rimozione di questo pericoloso materiale e dopo un paio di settimane, Tommaso si vide che il materiale venne rimosso.
Poco dopo il ritrovamento e prima della rimozione da parte del comune ATTENTO, Tommaso, che nel frattempo continua i suoi giri mattutini, si accorge che anche nel comune di RAFFAZZONE è stato abbandonato dell'eternit, in ben due punti, entranbi all'interno di rogge, in uno dei casi vi è adirittura una intera lastra tenuta da due pali di legno al fine di "rafforzare" l'argine della stessa.
Tommaso, avendo avuto da poco risposta mmediata dal comune di ATTENTO, si mette a scrivere una mail anche al primo dipendente e all'ufficio ecologia del comune RAFFAZZONE, ma al contrario della prima volta, pur avendo inviato subito le foto dell'eternit ed aver segnalato la posizione perfettamente non riceve alcuna risposta e dopo due settimane tutto il materiale è ancora lì. Tommaso decide quindi di scrivere una segnalazione cartacea e recarsi in municipio del comune di RAFFAZZONE a farla protocollare, il pomeriggio dello stesso giorno riceve (che strano ?!) una mail di risposta alle mail precedenti (quindi le mail erano state lette ed ignorate) in cui si avverte che tutto è a posto.
Tommaso (per far fede al suo nome) il giorno dopo va a controllare e si accorge che l'Eternit è stato rimosso solamente in uno dei due punti segnalati, mentre l'altro è ancora lì, quindi a Tommaso viene il sospetto che dei poveri operai del comune (che non possono movimentare l'eternit se non adeguatamente addestrati) siano stati inviati a raccogliere il materiale, ma davanti a quella lastra si siano (giustamente) fermati.
Tomamso, abbastanza contrariato, scrive una nuova mail, che non avrà mai risposta, in cui evidenzia la mancata rimozione della lastra ....
Tommaso mi ha detto che ad Oggi la lastra è ancorà lì .... e ch farà un esposto all'ARPAV.

.... mi spiace ... non c'è lieto fine ... per ora ....

sabato 2 maggio 2009

Mal di pancia elettorale

Dal Gazzettino leggo i nomi dei candidati alla carica di primo dipendente di Tezze.
Ho un grosso mal di pancia ... nulla di nuovo, tutto rimischiato ea parere mio tutto già concordato.

I due fratelli Lago, ammenochè quì a Tezze, a dispetto degli altri luoghi, il sangue sia acqua (al cromo6 magari), si stanno facendo una finta concorrenza, tanto alla fine, se uno dei due riuscirà a farsi assumere dalla popolazione, aiuterà l'altro ....

Dalla Via è una mia vecchia conoscenza e mi dimostrò la sua coerenza e la sua sincerità anni fà (2005) quando feci notare che a Tezze mancava un collegamento a banda larga. Per quanto riguarda Guzzi sinceramente non lo conosco personalmente ma ricordo un suo slancio nel difendere, deviando il discorso, l'attuale primo dipendente quando, ad una riunione tenutasi a Granella per decidere di cosa fare della scuola, feci notare la mancanza di un collegamento ADSL e che la scuola ne avrebbe avuto bisogno.


Venerdì 1 Maggio 2009,
Tezze sul Brenta
Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta per gli elettori che in giugno dovranno votare chi sarà sindaco per i prossimi 5 anni.
Un mese fa abbiamo scritto della spaccatura all’interno della maggioranza guidata da Luciano Lago, sindaco per 10 anni, e per questo non più ricandidabile.
Come anticipato già c’era stato in dicembre un gruppo formato da Francesco Guzzi, assessore, Mirko Scapin, capogruppo di maggioranza e Giovanni Baggio, presidente del consiglio, che hanno espresso la loro indipendenza; ma nell’ultimo consiglio altri della maggioranza, Mauro Lago e Antonio Tessarollo, assessori e quest’ultimo anche vicesindaco, e Francesco Rigon, hanno fatto naufragare il Pat per mancanza del numero legale
A questa presa di posizione è seguita la revoca delle deleghe da parte del sindaco. Dalle ceneri della maggioranza, ben tre assessori si presentano ora a capo di altrettante liste, naturalmente civiche, che necessitano ancora di qualche precisazione.
Costantina Dalla Via, assessore alle attività produttive e alle pari opportunità guiderà “Obiettivo comune”, Mauro Lago, del Pdl, ex assessore ai lavori pubblici, sarà il candidato nella lista “Con fiducia verso il futuro”, Francesco Guzzi assessore alla sicurezza e all’ambiente sarà a capo di una compagine eterogenea.
La quarta lista è capeggiata da Valerio Lago, leghista, schierato contro il fratello Mauro e sostenuto in parte dalle minoranze dell’attuale amministrazione. Si prevede una battaglia elettorale senza esclusione di colpi, molto dura, tra ex colleghi di gruppo che ora si sentono protagonisti ed antagonisti acerrimi.
Chi vincerà, almeno secondo gli esperti, avrà solo qualche punto di scarto sul secondo, per cui la tensione è già alle stelle.
“Chi vivrà… vedrà” , “i morti si contano alla fine”: sono i detti che più si sentono tra i commentatori di piazza.
Pio Brotto