Riprendo da questo sito un articolo interessante su di uno studio che mette in relazione l'intelligenza al modo di mangiare.
Bimbi meno intelligenti per colpa dello “junk food”
Uno studio dell’Università di Bristol mette in connessione diretta l'alimentazione infantile e le capacità cerebrali.
Lo “junk food” rende i bambini stupidi. Non è una boutade, ma il risultato di un serissimo studio condotto dal Centro ricerche salute infantile e adolescenziale dell’Università di Bristol. L’indagine ha rivelato che abusare in tenera età di patatine, pizza, dolci e merendine può causare danni - anche permanenti - alle capacità cerebrali. Per dimostrarlo, la dottoressa Pauline Emmett, responsabile dello studio, ha eseguito una sorta di esame per testare il QI di due gruppi di bambini: il primo riuniva coloro che avevano mangiato abitualmente “cibo spazzatura” già prima dei tre anni d’età; il secondo, invece, raggruppava quei bimbi che nella prima infanzia erano stati nutriti con verdura, frutta e pasti preparati in casa. Al loro ottavo anno di vita le due categorie sono state riesaminate.
Ebbene, i risultati sono disarmanti. I ragazzini abituati ad alimenti da fast food soffrono in media di un divario di ben cinque punti nei quozienti intellettivi rispetto ai “babies” educati a mangiare sano fin dalla tenera età. I cibi ricchi di grassi, conservanti, coloranti e zuccheri raffinati, oltre a provocare sovrappeso e obesità, non apportano le adeguate sostanze nutritive in termini di vitamine, minerali, fibre e proteine nobili. Ed è proprio la carenza di questi elementi fondamentali per la crescita psico-fisica la causa di un loro sviluppo intellettivo inferiore rispetto ai coetanei che si alimentano bene.
Ma non basta. Secondo l’indagine, anche variando successivamente la dieta del gruppo “junk”, il risultato per alcuni di loro è ormai quasi del tutto irreversibile. “I bambini che mangiano troppi cibi zuccherati o confezionati non hanno abbastanza vitamine - ha affermato la Emmett - che significa che il loro cervello non può raggiungere il suo livello ottimale”. Quindi “una sana alimentazione nei primi anni di vita è essenziale perché è il periodo - ha concluso - in cui il cervello cresce più rapidamente”.
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