Domani 23/6/2011 al consiglio comunale, aperto a tutti i cittadini dalle 18:00, verranno presentate le firme raccolte per chiedere al comune di esprimersi nei riguardi della strada Pedemontana veneta che offende i Veneti.
Di Sgeuito l'articolo del giornale di Vicenza
POLEMICA. Consegnata in Comune una raccolta di firme per sollecitare una presa di posizione contro la Spv
«Ricorso al Tar per la Pedemontana»
Per i promotori della protesta la strada è illegittima perché progettata in deroga alle normative vigenti
«Puntando sull'illegittimità del procedimento c'è ancora tempo per fermare la costruzione della Spv, tornando al vecchio progetto che la voleva più a sud, meno costosa e meno impattante»: lo affermano i tre bassanesi che hanno presentato in Commissione congiunta viabilità, lavori pubblici, urbanistica e arredo urbano una proposta di delibera di Consiglio con cui l'organo comunale prenderebbe posizione contro la Spv presentando ricorso al Tar.
«Siamo insoddisfatti - commenta Francesco Celotto, primo firmatario della proposta ed esponente del Movimento 5 stelle - dell'indifferenza con cui è stata accolta la nostra proposta che verrà comunque discussa in Consiglio. Non credo che gli amministratori abbiano appreso a pieno la portata e l'impatto della Spv sul nostro territorio».
È uno scenario negativo quello che, secondo i detrattori della Superstrada Pedemontana Veneta, prenderà corpo durante e dopo la costruzione della strada «con vantaggi per pochi e svantaggi per molti, in primis i bassanesi, penalizzati da un blocco della viabilità causato dalla chiusura della Gasparona, ma anche per le categorie economiche, colpite dalla costruzione di ulteriori aree di grande distribuzione in prossimità dei sei caselli, dalla squalificazione di aree di produzione di prodotti dop e doc, dalla scarsa permeabilità del tracciato con il territorio».
Contro tale scenario Francesco Celotto, del Movimento 5 stelle, l'imprenditore bassanese Guido Guidolin e Sonia Vitacchio hanno elaborato la proposta di delibera di Consiglio, protocollata insieme alle firme raccolte in piazza.
«Ci hanno spiegato - continua Celotto - che ormai è cosa fatta e il Comune non può farci nulla. Ma secondo noi questo è un modo per lavarsene le mani: la Spv così com'è è illegittima e inutile. È stata progettata in deroga alle normative esistenti, in base al presunto stato di calamità creatosi per una emergenza del traffico in provincia di Vicenza e Treviso richiesto dall'allora governatore Galan. Lo stato di calamità si applica a condizioni di estrema urgenza e gravità: non è questo il caso».
E Celotto, per corroborare la convinzione che non è ancora troppo tardi per fermare la Spv, cita il caso di Villaverla, dell'associazione Parco delle rogge e di una quarantina di cittadini espropriati, che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio sostenendo l'illegittimità del commissario ad hoc (Vernizzi) in seguito alla decretazione dello stato di urgenza. Secondo gli autori della proposta di delibera, Bassano avrebbe ancora tempo per schierarsi contro questo tracciato della Spv. Ch.B.