Vorrei comunque farle sapere che, anch'io c'ero cascato quando ero più giovane, che quando si è da soli non va segnato il punto a favore.
Gazzettino 11/07/2009
di Ferdinando Garavello
PADOVA (11 luglio) - Quante volte, figliolo... chiedevano sottovoce i curati di campagna, quando ancora la gente affollava i confessionali. Poi, in base alla risposta, scattavano gli ave e i pater.
Ora che il sesso è stato sdoganato come merce quotidiana e sull’onda delle polemiche relative alla vita privata dei politici, la domanda va declinata in “quante volte, onorevole?”.
Veniamo così a sapere, dalle pagine del settimanale Panorama in edicola in questi giorni, che la parlamentare atestina leghista Paola Goisis lo fa anche quattro volte a settimana. E senza preservativo, sia ben chiaro. «Le caramelle si gustano meglio senza carta – spiega la deputata leghista, intervistata da una giornalista del periodico assieme a molti altri onorevoli – altrimenti che gusto c’è?».
A conti fatti, confrontando le asserzioni della padovana di origini livornesi con quelle dei colleghi, la bandiera con il leone di San Marco sventola più gloriosa di altri vessilli. Che il tema della faccenda impone di etichettare almeno come “mosci”.
«Ci hanno preso di sorpresa – se la ride Paola Goisis, che ha sempre condotto le proprie battaglie politiche con il piglio di chi non ha problemi a chiamare le cose con il loro nome – è stata una parentesi molto estiva e simpatica, ma qualche parruccone si è trincerato dietro al solito no comment. Comunque la risposta che avevo dato era un po’ diversa. Intendevo che, se noi parlamentari siamo qui a Roma tre giorni a settimana, si fa presto a fare i conti e le quattro volte andrebbero ricavate dal calcolo, ma poi non è mica detto che vada sempre così».
E la questione della caramella? «Voglio solo dire – spiega la Goisis – che chi ha un partner fisso non ha bisogno di preservativi. Questa non è certo una leggerezza, perché ci si fida della persona con cui si vive. Proteggersi è molto importante e devono farlo con grande attenzione i giovani e chi non ha un partner fisso».
Dietro all’inchiesta c’è però un risvolto serio, che riguarda anche il rapporto fra pubblico e privato. «Non ci può essere una vita nascosta – chiosa l’onorevole – e il concetto di trasparenza è fondamentale, perché il personaggio pubblico, essendo eletto, deve rispondere ai cittadini. Ma questo non deve valere solo per Silvio Berlusconi».
Ora che il sesso è stato sdoganato come merce quotidiana e sull’onda delle polemiche relative alla vita privata dei politici, la domanda va declinata in “quante volte, onorevole?”.
Veniamo così a sapere, dalle pagine del settimanale Panorama in edicola in questi giorni, che la parlamentare atestina leghista Paola Goisis lo fa anche quattro volte a settimana. E senza preservativo, sia ben chiaro. «Le caramelle si gustano meglio senza carta – spiega la deputata leghista, intervistata da una giornalista del periodico assieme a molti altri onorevoli – altrimenti che gusto c’è?».
A conti fatti, confrontando le asserzioni della padovana di origini livornesi con quelle dei colleghi, la bandiera con il leone di San Marco sventola più gloriosa di altri vessilli. Che il tema della faccenda impone di etichettare almeno come “mosci”.
«Ci hanno preso di sorpresa – se la ride Paola Goisis, che ha sempre condotto le proprie battaglie politiche con il piglio di chi non ha problemi a chiamare le cose con il loro nome – è stata una parentesi molto estiva e simpatica, ma qualche parruccone si è trincerato dietro al solito no comment. Comunque la risposta che avevo dato era un po’ diversa. Intendevo che, se noi parlamentari siamo qui a Roma tre giorni a settimana, si fa presto a fare i conti e le quattro volte andrebbero ricavate dal calcolo, ma poi non è mica detto che vada sempre così».
E la questione della caramella? «Voglio solo dire – spiega la Goisis – che chi ha un partner fisso non ha bisogno di preservativi. Questa non è certo una leggerezza, perché ci si fida della persona con cui si vive. Proteggersi è molto importante e devono farlo con grande attenzione i giovani e chi non ha un partner fisso».
Dietro all’inchiesta c’è però un risvolto serio, che riguarda anche il rapporto fra pubblico e privato. «Non ci può essere una vita nascosta – chiosa l’onorevole – e il concetto di trasparenza è fondamentale, perché il personaggio pubblico, essendo eletto, deve rispondere ai cittadini. Ma questo non deve valere solo per Silvio Berlusconi».
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